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Tutti amano odiare il Comic Sans

comic sans

Nessuno si è mai fermato un istante e si è chiesto “Esattamente, perché tutti detestano così tanto il Comic Sans?”

La storia del Comic Sans

Disegnato da Vincent Connare (creatore tipografico alla Microsoft Corporation) nel 1994, la font Comic Sans nasce con l’intenzione di essere utilizzata in alcuni software per bambini. Il suo essere “spiritoso”, “amichevole”, “giovane” e “ingenuo” si sposava bene con un’interfaccia user-friendly per Windows 3.1. Nel ’94 infatti i computer non disponevano di alte risoluzioni e non erano in grado di ammorbidire le linee curve ed oblique mascherando gli scalini dei pixel. Quindi, il Comic Sans era stato pensato per funzionare senza questo “effetto”.

Perché ha avuto così tanto successo?

Il Comic Sans è un carattere nato con l’obbiettivo di essere innanzitutto facile da leggere e di rimandare immediatamente all’idea di “giocosità”. Proprio per questo i bambini lo preferiscono per leggere online. Questa sua facilità di lettura è stata il motivo del suo enorme successo ma anche della sua successiva “caduta”. Negli anni è stato utilizzato in contesti che poco avevano a che fare con la sua “voce infantile”. In rete si trovano infatti gallerie intere di referti medici, documenti delle Forze dell’ordine e carte giudiziarie scritte in Comic Sans.

Font e Graphic Design

Nel mondo del graphic design la tipografia è fondamentale: ogni carattere ha una storia, interpreta uno stile, esprime un’emozione e in un certo senso assume il ruolo di “voce” di un testo scritto. Se online la scelta dellafont è dettata principalmente dalla facilità di lettura, nell’offline la font acquisisce, in modo più evidente, un ruolo comunicativo ed estetico. Quando si usa l’Helvetica, si sta parlando di precisione e perfetta bellezza. Con un Gill Sans si tempera il rigore geometrico con la leggerezza, per rendere più informale il discorso. Un Futura o un Avant-Garde sono adatti per esprimere innovazione e cambiamento, mentre il Garamond assoluta eleganza.

Chi odia una font?

Tutti sono d’accordo che le font costituiscono un vero e proprio veicolo comunicativo, tuttavia pochi riconoscono che il putiferio che si è creato attorno al Comic Sans sia esagerato: perché di  una vera e propria rivolta si tratta, di un odio smisurato da parte di grafici e non. È questo il caso di quegli “esperti” e di tutti gli appassionati di lettering che spesso vediamo insorgere pro o contro delle font e che talvolta sparano a zero per partito preso contro chi utilizza un dato “typo”.

Cosa rispondere, dunque, ai detrattori del Comic Sans?

Sicuramente che hanno ragione sul fatto che la popolarità che ha accumulato negli anni l’ha poi portato ad apparire ovunque, anche negli scenari meno appropriati. A ciò va però aggiunto che non è sbagliato scegliere il Comic Sans, basta farlo comprendendo la tipologia e lo stile del progetto che si sta realizzando. Infine una considerazione tecnica: nonostante non sia costruito secondo i canoni classici dei più comuni font rimane un campione di leggibilità.

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