Digital
4/4/2025

Accessibilità web obbligatoria: cosa cambia dal 28 giugno 2025

  • L’accessibilità dei siti web diventerà presto un obbligo normativo stabilito dal l'European Accessibility Act (EAA) per chiunque venda beni e servizi online. 
  • L’UE intende così rendere il mondo digitale più accessibile per promuovere l’integrazione di tutti i cittadini.  
  • Questa norma si rivolge alle aziende che fanno e-commerce con più di 10 dipendenti o un fatturato che supera i 2 milioni di euro. 
  • In generale con l’accessibilità web di un sito si intende la possibilità che esso venga  fruito pienamente da tutte le persone, indipendentemente dalle loro abilità o disabilità. 
  • Un sito accessibile non solo rispetta la legge, ma migliora la User Experience (UX), la brand reputation e il posizionamento SEO, ampliando l’audience e rendendo la navigazione più soddisfacente.

Accessibilità siti web: una rivoluzione è alle porte (anche per le aziende)

Il web ormai è diventato uno spazio pubblico a tutti gli effetti. Ognuno di noi usa quotidianamente Internet per lavoro e svago, ma anche per svolgere delle importanti pratiche della pubblica amministrazione. In un mondo sempre più digitalizzato è, quindi, fondamentale riversare nel mondo online la stessa attenzione che riponiamo negli spazi fisici che ci sforziamo di rendere accessibili anche a chi ha delle disabilità, per garantire che queste persone possano fruire completamente delle opportunità di cui hanno diritto.
È questo lo spirito che ha condotto l’Unione europea a varare l'European Accessibility Act (EAA)1 che entrerà in vigore dal 28 giugno 2025. Sarà un momento di svolta perché ci si pone l’obiettivo di raggiungere una società più inclusiva che facilità la vita indipendente delle persone con disabilità. La nuova normativa, infatti, rivoluzionerà la progettazione e l’aggiornamento di siti, app e software. Scopriamo come farsi trovare pronti e avere un sito  conforme e all’avanguardia.

A chi si rivolge l’European Accessibility Act (EAA)

L’European Accessibility Act (EAA) si rivolge sia a software, sia ad hardware che permettono di vendere o fruire bene e servizi a distanza. Nello specifico: 

  • sistemi hardware e sistemi operativi per consumatori, 
  • bancomat e terminali per il pagamenti in modalità self-service per acquisti e check-in, 
  • smartphone e smart tv, 
  • accesso ai servizi media audiovisivi
  • servizi relativi al trasporto passeggeri via aereo, autobus, ferrovia e nave,
  • servizi bancari, 
  • libri elettronici e i loro lettori (e-book e e-reader),
  • siti per l’e-commerce. 

Quest’ultimo è quello su cui ci vogliamo focalizzare, perché riguarda tutti i siti che vendono prodotti e servizi nel mercato europeo, anche se i venditori non hanno sede nell’Unione europea. Questa norma è obbligatoria per tutte le aziende che impiegano almeno 10 dipendenti oppure hanno un fatturato annuo o bilancio superiore a 2 milioni di euro. Chi non rispetta la normativa può andare incontro a sanzioni come l’obbligo di correggere il sito web oppure multe, il cui importo viene stabilito dai singoli stati membri.

Che cosa si intende con accessibilità siti web

I siti che rientrano nelle casistiche appena elencate devono quindi essere adeguati alla normativa e farsi trovare pronti alla deadline del 28 giugno 2025.
Bene, ma che cosa s'intende con accessibilità dei siti web? Con questa espressione si fa riferimento alla possibilità che vengano pienamente fruiti da tutte le persone, indipendentemente dalle loro abilità fisiche, cognitive o tecnologiche. In altre parole, deve essere progettato e sviluppato per permettere la navigazione anche a utenti con disabilità visive, uditive, motorie o cognitive, garantendo un’esperienza inclusiva. L’usabilità di un sito web è essenziale per offrire un’esperienza inclusiva. 

Cambiare (in meglio) è un’opportunità 

Ogni cambiamento porta con sé nuove sfide ed elementi da tenere a mente, già molti per un'azienda. L'accessibilità dei siti web obbligatoria dal 28 giugno 2025, in questo senso, non fa eccezione. 

Tuttavia, è altrettanto vero che ogni cambiamento porta con sé anche delle opportunità. E non è un luogo comune. In questo senso, lavorare sull'accessibilità web non vuol dire solo rispettare un obbligo normativo ed evitare sanzioni (che saranno rilevanti). Si tratta di offrire un’esperienza digitale più inclusiva, che porta vantaggi concreti a un'azienda virtuosa. Per esempio:

  • rende i contenuti accessibili a più persone;
  • migliorare l’esperienza utente;
  • rafforzare la reputazione online;
  • aumentare l'appeal agli occhi dei motori di ricerca, Google in testa (specie dopo la novità di Google AI Overview), che premiano i siti accessibili e strutturati correttamente.

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Quali sono i 4 principi di accessibilità

La normativa prevede che l'accessibilità dei siti web si basi su quattro principi fondamentali.

  1. Percezione: tutti i contenuti devono essere fruibili anche da chi ha disabilità visive o uditive. Per cui devono essere inseriti dei testi alternativi per le immagini e sottotitoli per i video. 
  2. Operabilità: la navigazione deve essere intuitiva e accessibile senza l’uso del mouse. Di conseguenza bisogna contemplare una navigazione da tastiere. 
  3. Comprensibilità: le informazioni devono essere chiare e ben organizzate. Le istruzioni devono essere espresse in un linguaggio chiaro e comprensibile. 
  4. Robustezza: il sito deve essere compatibile con le tecnologie assistive, ovvero tutti quei prodotti hardware e software progettati per permettere alle persone con disabilità di interagire con i computer. Si tratta, ad esempio, di lettori di schermo, display Braille, sistemi di riconoscimento ottico dei caratteri (OCR) e dispositivi di puntamento alternativi al mouse.

Questi principi cardine sono stati definiti dal W3C (World Wide Web Consortium)2, un organo non profit che si occupa di sviluppare standard e linee guida condivisi, in modo da uniformare il mondo online. 

Come verificare l’accessibilità del tuo sito web

Per sapere se stai rispettando la nuova normativa sui siti web, come prima azione bisogna effettuare una verifica di accessibilità del tuo sito. Per farlo è consigliabile rivolgersi a esperti in grado di fare una valutazione approfondita. Di solito, tra i fattori critici figurano:

  • colori utilizzati;
  • chiarezza strutturale e contenutistica;
  • compatibilità con device esterni;
  • possibilità di navigare senza mouse.

Nel caso ci fossero delle irregolarità, è necessario intervenire per porvi rimedio. L’adeguamento del sito porta dei vantaggi di varia natura, innanzitutto permette di evitare sanzioni, ma può anche portare all’espansione verso nuove nicchie di mercato, impatta sulla SEO e all'incremento della brand reputation. Per questi motivi può essere anche un’intervento che può presentarsi come un’opportunità da prendere in considerazione anche per i siti che sono esenti dall’obbligo.

Devi verificare se il tuo sito è accessibile
oppure ne devi creare uno?
Non preoccuparti:
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NOTE 

1 Consulta l’European Accessibility Act (EAA).

2 Scopri di più sul World Wide Web Consortium.

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