Digital
6/3/2023

Digital PR, ecco come possono aiutare un brand

  • Cos’è la Digital PR e come è nata?
  • Come coltivare relazioni digitali può aiutare il brand.
  • Strumenti di Digital PR per brand e PMI.
  • Il volto umano dietro la Digital PR.

Le Public Relations diventano digitali“La comunicazione elettrica non sarà mai un sostituto del viso di qualcuno che con la propria anima incoraggia un’altra persona ad essere coraggiosa e onesta”. Si potrebbe riassumere così, con le parole di Charles Dickens, il ruolo delle Digital PR nel pieno boom della comunicazione social. Le pubbliche relazioni hanno infatti vissuto un momento di rivoluzione totale con l’avvento del digitale. Un nuovo mondo connesso e social, in cui i brand hanno dovuto imparare a raccontarsi in maniera differente. Potendo sfruttare tutti i canali a loro disposizione con una strategia omnicanale. Dovendo, però, affrontare la relazione più reale e delicata che esista: quella con i loro utenti. Ma facciamo un deciso passo indietro e partiamo dall’inizio.Digital PR: cos’è e come nasceNon è semplice dare una definizione di questa attività. Quindi, per prima cosa, sezioniamo la parola “Digital PR” nelle sue due componenti, prendendole in esame singolarmente. Partiamo dalla base.

  • Public Relations. Le relazioni pubbliche sono un elemento indispensabile per un’organizzazione qualsiasi, sia essa pubblica o privata, per aumentare le proprie brand awareness e brand reputation. Dalla gestione dei media all’accrescimento della reputazione passando per lobbying e gestione di crisi. Queste attività sono, però, per lo più attività pensate e gestite dai professionisti della comunicazione per rivolgersi ad un pubblico di professionisti. Fatto salvo per le attività più strettamente commerciali, quelle cioè legate al marketing.
  • Digital. Si può scrivere anche web 2.0. In realtà la vera evoluzione, anzi, rivoluzione, è stata l’avvento dei social. Perché hanno portato una nuova possibilità per gli utenti di poter dialogare con i brand al pari degli stakeholders. Un rapporto 1:1 che ha portato l’utente finalmente in cima alla piramide dell’attenzione, spingendo le aziende e i comunicatori a inventare un nuovo modo di parlare. Più vicino agli utenti, più vicino ai loro bisogni.

L’esempio perfetto di questa evoluzione è il ruolo dell’ufficio stampa. Dalla relazione con i media tradizionali, giornali e TV ad esempio, è passato a confrontarsi con un mondo fatto di rapidi e taglienti tweet. O con influencer, talvolta anche con follower decine di volte più numerosi della tiratura di molte testate, o dello share medio di un programma tv.


Un passo oltre che ha portato la formazione di nuovi ruoli ibridi tra comunicazione e marketing, soprattutto digitale. Ma anche e soprattutto nuove prospettive di relazione tra il brand e il suo pubblico di riferimento.

Come possono le relazioni digitali aiutare il brand?

Il fulcro della digital PR sta, quindi, nella possibilità di instaurare una relazione reale con il proprio pubblico di utenti, o buyer personas. Si tratta di un rapporto bidirezionale. Si offrono contenuti interessanti e informativi, distribuiti con un’ottica omnicanale, in cambio di recensioni e feedback, ma anche e soprattutto di fidelizzazione dell’utenza. Ma quali sono i canali migliori da utilizzare? Dipende dalla strategia comunicativa e di marketing del brand, ma anche dalla sua natura e dai prodotti e servizi offerti. Eccone alcuni esempi:

  • blog e forum;
  • siti e landing page di prodotto e/o servizi;
  • app e sistemi di messaggistica istantanea;
  • testate e riviste on line;
  • ultimi ma non per importanza, i social media.

Sono molteplici, quindi, i canali che i brand possono sfruttare per diramare il proprio messaggio o per incanalare le proprie campagne. L’aspetto fondamentale alla base rimane, però, l’adozione di una strategia omnicanale. Per sfruttare questi canali, veicolando messaggi anche eterogenei a livello di tono di voce, ma guidati da una regia attenta ai bisogni del target.

Strumenti di Digital PR per le aziende

Per poter essere efficace una strategia di digital PR deve partire da uno screening delle necessità del brand. Questo permette non solo di sviluppare la strategia omnicanale, ma anche e soprattutto di individuare gli indicatori essenziali per valutarne l’efficacia e per eventualmente adottare dei correttivi. E poi? Poi si passa all’azione, che comprende alcune attività essenziali. Tra queste:

  • la stesura di un piano editoriale di contenuti, che devono anche rispettare le regole SEO per l’ottimizzazione per i motori di ricerca.
  • La gestione di profili social con un tono di voce proprio per ogni differente canale (Facebook, Instagram, LinkedIn, etc.).
  • L’aggiornamento costante e continuo delle piattaforme, delle community e dei canali in cui il pubblico target è presente e, soprattutto, attivo.
  • Il coinvolgimento dei contatti acquisiti nel tempo, ad esempio con newsletter.
  • La creazione e l’alimentazione del passaparola (o più tecnicamente WOM Word of Mouth), peraltro sempre più facile grazie ai social e a una strategia di influencer marketing.


Assume grande rilievo anche una buona gestione dei servizi di assistenza e post vendita attraverso i canali ufficiali o con un raffinato lavoro di community management. Da non dimenticare è, infine, il monitoraggio della rete. Come? Attraverso strumenti di social listening, utili per carpire le opinioni riguardo a un determinato prodotto, servizio, progetto o evento.

Umanità al servizio del digitale

A questo punto si ritorna alla citazione di apertura. Tra le parole citate da Dickens ce n’è una, in particolare, che vale la pena approfondire: onestà. Il rapporto tra il brand e i suoi utenti va gestito con la giusta trasparenza. Aspetto importante per la stessa natura dei canali in cui viene gestita la comunicazione, soprattutto a livello di social media.

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