Tratta il tuo brand come se fosse una persona e in questo modo raggiungerai il cuore del tuo cliente. Per farlo, puoi approfittare di alcuni strumenti presi in prestito dalla psicanalisi. Nello specifico, stiamo parlando degli archetipi identificati dallo psicoanalista Carl Gustav Jung, che ha creato dodici modelli universali di possibili personalità.
Questa categorizzazione si basa su un immaginario profondamente radicato nell’inconscio collettivo e va a delineare i tratti distintivi di dodici tipi umani, dal mago all’innocente, dall’esploratore al ribelle. In questo articolo vediamo come gli archetipi vengono usati nel marketing per progettare la brand image, ovvero la comunicazione dei valori di un marchio e delle soluzioni che esso propone.
Carl Gustav Jung, una delle figure più influenti della psicologia moderna, introdusse il concetto di archetipi per descrivere i modelli di personalità che si basano sull’inconscio collettivo ovvero su idee, emozioni e comportamenti condivisi in tutte le culture e le epoche.
Nel marketing, l’archetipo di Jung assume grande rilevanza. Viene usato, in particolare, nella brand design per umanizzare il marchio, partendo dalla sua value proposition. Ogni modello si traduce in una personalità che il marchio può incarnare. In totale vi sono 12 archetipi di brand, suddivisi in 4 macrocategorie, ognuno con tratti distintivi peculiari e un ruolo preciso nelle narrazioni umane. Facciamo una panoramica con alcuni esempi.
INDIPENDENZA
CAMBIAMENTO
APPARTENENZA
STABILITÀ
Adottare uno di questi archetipi significa definire chiaramente il modo in cui il tuo brand verrà percepito e le emozioni che susciterà nel cliente.
Gli archetipi di brand sono potenti strumenti di una strategia di marketing in quanto permettono di allineare un marchio, con tutti i suoi valori, a uno specifico target di buyer personas. Perché? Perché riuscire a creare una connessione autentica con il proprio pubblico è la chiave per il successo.
In ciò, gli archetipi di brand possono aiutare a toccare le giuste corde emotive. È fondamentale, però, che l’archetipo sia congruente con i valori del marchio e i sentimenti del target. È questa corrispondenza a creare fedeltà e senso di appartenenza. Una volta individuato l’archetipo, tutti gli aspetti della brand image vanno declinati in maniera coerente con esso: dall’identità visiva al tono di voce, dal logo al payoff, fino al brand manifesto.
Questo discorso vale anche per il digital marketing. Anche il sito e i social media devono riflettere l’archetipo scelto per creare un’esperienza coerente. Questo ragionamento, in realtà, andrebbe esteso a tutti i touchpoint a disposizione nel brand, sia online che offline, in un’ottica omnicanale.
La scelta dell’archetipo di brand è un passaggio cruciale nella costruzione della propria immagine aziendale. Per individuare quello più adatto, sono molteplici gli aspetti da considerare. Tra questi:
Per individuare un archetipo di brand, è importante adottare un approccio analitico. Vanno combinati lavoro all’interno (con questionari o interviste ai dipendenti, per esempio) e visione dall’esterno, impressioni soggettive e dati oggettivi, introspezione ed estroversione. In fondo, tutto nasce dalla psicanalisi…Importante è anche l’analisi dei competitor. Andare a studiare l’archetypal branding dei concorrenti e come questi si posizionano consente di evitare sovrapposizioni e di identificare opportunità di differenziazione.Insomma, integrare gli archetipi junghiani nel proprio brand design offre numerosi vantaggi. Si tratta, peraltro, di un percorso affascinante da fare, ma con le sue complessità. Per questo, scegliere dei validi ed esperti compagni di viaggio può rivelarsi decisivo. Consente di integrare al meglio gli archetipi nella propria strategia di marketing, facendo emergere il brand e instaurando un legame autentico e significativo con il proprio pubblico.