- L’Inbound marketing in estrema sintesi? Fornire contenuti giusti al momento giusto a utenti in target per trasformarli in futuri clienti.
- Attrarre, convertire, vendere, costruire fedeltà: ecco le 4 fasi dell’inbound marketing, che non si esaurisce quando il cliente viene acquisito.
- Inbound vs outbound: scopriamo cosa differenzia queste due metodologie.
- Una strategia di inbound marketing vincente si pone degli obiettivi: crea le basi per raggiungerli, automatizzando i processi e analizzando i risultati.
- Marketing e brand journalism possono coesistere in una medesima impresa? Sì, possono essere un connubio perfetto per la crescita aziendale, a patto però di…
Azione strategica
Fornire contenuti giusti al momento giusto. Con l’obiettivo di attirare, in maniera organica, quante più persone possibili. E, nel lungo periodo, aumentare le vendite, ma non solo. L’inbound marketing pone gli interessi del cliente al centro della propria strategia: per questo, è stato anche definito love marketing. Potremmo dire che l’inbound marketing ingloba tutte le tecniche di marketing che vengono definite pull, ovvero che attraggono l’utente verso l’azienda in modo naturale.
Plasmare clienti, costruire fiducia: la metodologia inbound
È il 2009 quando il termine inbound marketing viene coniato. Merito di Brian Halligan, co-fondatore e CEO di HubSpot, società che si occupa di software per il marketing. When your customers succeed, you succeed: quando i tuoi clienti hanno successo, tu hai successo. In effetti, questa è la filosofia dell’inbound marketing: costruire relazioni significative e durature con gli utenti. Nello specifico, la metodologia dell’inbound marketing può essere riassunta in 4 fasi:
- attrarre le persone giuste con contenuti di valore;
- convertire i visitatori del proprio sito in contatti utili.
- Vendere: il contatto diventa cliente.
- Costruire fedeltà: i clienti raggiunti e convinti nelle fasi precedenti vanno coccolati anche dopo. Come? Con contenuti di qualità basati sui loro bisogni.
Inbound vs outbound marketing
Per capire meglio cosa significhi inbound marketing è opportuno analizzare peculiarità e differenze con il suo opposto: l’outbound marketing.
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INBOUND |
OUTBOUND |
Cosa Fa? |
Si concentra sulla creazione di contenuti di alta qualità che attraggono le persone. |
Utilizza strategie tradizionali non digitali e messaggi per attirare l’attenzione. |
Come lo fa? |
Blog, SEO, targeting per parole chiave, social media, video, articoli. |
Spot televisivi o radiofonici, cartelloni pubblicitari, mail dirette o spam, annunci nei giornali e riviste. |
Coinvolgimento del pubblico |
Basato su autorizzazioni, messaggi pertinenti
(Content marketing). Per comunicare usa dei mezzi per i quali il pubblico ti ha dato il permesso di inviare comunicazioni. |
Basato sull’interruzione
(Interruption marketing). Si basa sul trovare un canale con un’ampia audience e interrompere periodicamente l’attenzione del pubblico con messaggi pubblicitari. |
Posizionamente del marchio |
È sempre il titolo principale. |
Deve distinguersi sennò non viene visto. |
Strategie di marketing |
Strategie integrate e cross-channel.
Utilizzo simultaneo di tutti i canali digitali. Lavoro continuo per rafforzare il tuo sito web. Sviluppo di contenuti efficaci. Implementazione di strumenti di misurazione. |
Strategie lineari con vie di marketing limitate. |
Messaggio |
Educativo, specifico e utile. |
Ampio, forzato, complicato. |
Distribuzione |
Continua e interattiva. |
Incoerente e varia. |
Dati e attribuzione |
Tutto è digitale e quantificabile. |
Incommensurabile difficile da rintracciare |
Inbound marketing: una strategia vincente
La strategia di inbound marketing si pone degli obiettivi. Crea le basi per raggiungerli, automatizzando i processi e analizzando i risultati. Vediamo passo per passo questa strategia di successo:
- definire gli obiettivi di business e il percorso per raggiungerli;
- farsi trovare dai clienti attraverso parole chiave;
- ottenere lead, ovvero persone che dimostrano interesse per un prodotto dell’azienda;
- acquisire dei clienti che, partendo dall’interesse per un prodotto, lo acquistano.
Attraverso l’implementazione di programmi di riferimento, articoli di formazione continua dei clienti e segmentazione delle newsletter, l’inbound marketing cerca di fidelizzare i propri clienti. Per verificare i punti forti e deboli della strategia, viene eseguita un’analisi continua dell’account. Inbound marketing e brand journalism: gemelli diversiTanto diversi quanto, in fondo, simili. Inbound marketing e brand journalism condividono obiettivi comuni come creare contenuti di valore per aumentare la consapevolezza del brand e costruire rapporti di fiducia con gli utenti. Come abbiamo visto in un precedente articolo, tuttavia, lo fanno in modo diverso: il brand journalism non punta a vendere un prodotto, il marketing sì.
È lecito, a questo punto chiedersi: per un’azienda cos’è meglio fare? Bisogna necessariamente scegliere tra brand journalism e inbound marketing? La risposta è: no. I due approcci non si escludono a priori: anzi, possono addirittura aiutarsi a vicenda. Sintetizzando potremmo dire che, mentre il brand journalism è finalizzato a stimolare l’interesse del cliente, l’inbound marketing si occupa di fargli acquistare quel prodotto cui era interessato. L’importante è che a monte vi sia una visione strategica da parte dell’azienda e che le peculiarità dei due approcci vengano valorizzate a dovere, senza infingimenti che potrebbero rivelarsi degli autogol.
NOTE
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